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La magia del Lago di Lavarone: la leggenda e altre curiosità




Il nostro piccolo specchio d’acqua, formatosi circa 2160 anni fa, è indubbiamente il gioiello di Lavarone. La sua origine è databile grazie ad alcuni resti di tronchi e radici ritrovati sul fondo del lago, tutt’oggi ancora visibili: ed è proprio qui che nasce la leggenda del lago.

Si narra, infatti, che, originariamente, vivessero sull’Alpe Cimbra due fratelli, i quali avevano ricevuto in eredità dal padre un bosco rigoglioso, particolarmente affascinante in quanto si trovava in una posizione bellissima, spesso illuminata dai raggi del sole.

Tuttavia, come spesso accade, i due fratelli iniziarono a litigare per il possesso del bosco ereditato: nessuno dei due voleva cedere e sembrava davvero impossibile giungere ad un compromesso. Fu così che, per volere di Dio, all’improvviso, il bosco sprofondò nel silenzio della notte.

Il mattino seguente, i due fratelli si svegliarono, e al posto del bosco che tanto si contendevano, scorsero un lago, in una cornice incantevole. Fu così che nacque il lago di Lavarone, a circa 1080 metri s.l.m., omonimo al nostro bellissimo paese. Si tratta di un lago carsico, in quanto è alimentato dalle sorgenti sotterranee che provengono, per la maggior parte, dall’adiacente Monte Rust. L’acqua, inoltre, scaturisce attraverso un emissario verso nord-est il cui flusso veniva utilizzato nel ‘500, a qualche centinaio di metri dal lago, come forza motrice per un mulino probabilmente da farina, e successivamente trasformato in segheria, la quale rimase in attività fino al secolo che ci precede.



Il lago di Lavarone viene insignito, ormai da diversi anni, della Bandiera Blu, un riconoscimento internazionale in materia di eco sostenibilità che viene assegnato annualmente a 49 paesi con il supporto e la partecipazione di due agenzie dell'ONU (l'UNEP, Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, e l'UNWTO, Organizzazione Mondiale del Turismo). I parametri che vengono valutati per tale certificazione sono i seguenti: la qualità delle acque del lago, i servizi pubblici e privati, l’accessibilità di tali servizi, la qualità dell’ambiente circostante e le iniziative di sensibilizzazione ambientale organizzate dal comune annualmente.



Il lago affascinava molto anche Freud, il quale trascorse più volte le sue vacanze a Lavarone. Qui, in «giornate luminose», il celeberrimo fondatore della psicanalisi compose una tra le sue opere di maggior rilievo: La Gradiva. In suo ricordo, grazie ad un progetto in collaborazione con la Provincia di Trento, è stato realizzato di recente il “Sentiero di Freud”, un percorso per famiglie e disabili con piazzole di sosta e meditazione — con vista incantevole — che si raccorda con il Viale Gradiva, sul fianco del lago.


Insomma, il lago ha tante cose da raccontare, e ha sempre tanto fascino da regalare agli occhi dei suoi passanti. Scopritelo nelle sue acque e nei sentieri che lo circondano, fatevi accarezzare dalla sua brezza estiva, lasciatevi ammaliare.


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