Sostenibilità è una parola che sentiamo tutti i giorni. Ma noi, in termini di sostenibilità, possiamo fare la nostra parte a livello quotidiano? Scopriamolo.
Si stima che, dal 1950, l’uomo abbia distrutto il 75% circa dell’agrobiodiversità che i contadini avevano selezionato nei 10.000 anni precedenti. Infatti, 27.000 specie vegetali e animali spariscono ogni anno — si parla di tre specie ogni ora. Secondo la Fao, il collasso dell’intero sistema di produzione alimentare risulterebbe essere un evento ineluttabile se non si inverte lo stato delle cose entro i prossimi dieci anni.
La produzione di cibo è una delle cause del cambiamento climatico: un quinto delle emissioni totali di gas serra è causato dalla produzione alimentare, il trasporto di questo, e tutto ciò che il nostro sistema alimentare di tipo industriale comporta. Al contempo, però, il cibo è anche vittima del cambiamento climatico, e ne soffre le conseguenze (siccità, inquinamento dei mari, alluvioni, ecc.).
Insomma, tanti dati che spaventano e preoccupano. C’è però, in tutto questo, un punto di snodo di cui è fondamentale essere consapevoli: la salute dell’uomo e quella dell’ambiente sono strettamente correlate. Basti pensare che il processo produttivo che ruota attorno ad una dieta alimentare non sostenibile genera quasi il triplo dei gas serra prodotti da una dieta sana e amica dell’ambiente. Ed è qui che subentra lo Slow Food.
Lo Slow Food, a livello concettuale, è diametralmente opposto al consumo rapido e industriale di cibi pronti. Esso promuove una cultura gastronomica che, oltre agli aspetti strettamente alimentari, prende in considerazione anche la componente sociale — cosa che la grande industria, di solito, non fa. Lo Slow Food si assume l’impegno di «ridare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali» (fonte: Slow Food Italia).
Ad oggi, lo Slow Food è una rete globale di comunità locali, fondata nel 1989 per contrastare la scomparsa delle tradizioni alimentari locali e il diffondersi della cultura del fast food. L’obiettivo che si propone questo movimento è quello di garantire, a quante più persone, accesso ad un cibo più buono, più pulito, e più giusto. Così facendo, si darà valore anche alla nostra comunità, ricca di tradizioni e conoscenze, e al nostro territorio, il quale è in grado di offrici prodotti buoni, sani e genuini.
Dal 2020, anche il nostro hotel ha deciso di aderire a questo movimento, che sul nostro territorio è presente con il nome “Comunità Slow Food per lo sviluppo agriculturale degli Altipiani Cimbri”. Abbiamo a cuore il nostro territorio, la nostra comunità, e i nostri ospiti. Ed è per questo che, con impegno quotidiano e mossi dalla passione, abbracciamo e portiamo avanti questa filosofia, cercando di servire ai nostri tavoli cibo buono, di stagione, che rispetti l’ambiente e il lavoro dei produttori: il tutto, a prezzi equi sia per chi compra, che per chi vende. I protagonisti dello Slow Food dell’Alpe Cimbra, fulcro della comunità, sono piccoli produttori che rispettano la natura e i suoi ritmi e che ci garantiscono, raccontandocelo in prima persona, la qualità dei loro prodotti.
È importante sapere da dove proviene il cibo che abbiamo nel nostro piatto perché, in fondo, noi siamo il cibo che mangiamo (come diceva Feuerbach, «der Mensch ist was er isst», l'uomo è ciò che mangia): il cibo è parte integrante di noi stessi, definisce la nostra cultura e, quindi, definisce anche noi come per persone, sia da un punto di vista biologico che culturale — basti pensare, qui in Italia, quanto il cibo ci renda italiani, è forse la cosa che più ci contraddistingue e ci rende le il popolo che siamo: noi siamo il cibo e il cibo è noi, fa parte della nostra cultura, ma fa parte anche di noi, lo sentiamo nostro.
Ecco quindi, dove possiamo fare la nostra parte, in termini di sostenibilità: tramite l’educazione alimentare, ovvero tramite la consapevolezza sul sistema che regola la produzione alimentare del cibo che abbiamo nel nostro piatto. Farà del bene a noi e al mondo che ci circonda e andremo a sostenere il territorio in cui viviamo, favorendo la biodiversità e un’agricoltura equa e sostenibile.
Siate il cambiamento che vorreste vedere nel mondo.
Trovate cliccando qui l'articolo con la lista di alcune prelibatezze prodotte sull'Alpe Cimbra
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